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Chiese

Chiesa Arcipretale dei Santi Felice e Fortunato

L’edificio di culto principale è la Chiesa Arcipretale dei Santi Felice e Fortunato, sita in Piazza Castello, 1.
L’attuale costruzione, completata e consacrata nel 1554, risale tuttavia al 1444 e sorge sullo stesso luogo dell’antica chiesa di epoca medievale demolita per fare spazio alla nuova. Come spesso accade per edifici così antichi espressione di una comunità viva, ha subito nel tempo interventi di restauro, ampliamento e modifica. Per notizie più dettagliate vi rimandiamo alla consultazione dei diversi studi pubblicati in proposito. 
Oltre alle opere d’arte contenute risulta di interesse culturale il pregevole organo interamente meccanico, costruito nel 1970 dalla ditta organaria Ruffatti.

Pianta prospettica della chiesa e collocazione delle opere

Opere del presbiterio
1.Altare Maggiore
L'altare è stato iniziato prima del 1570 e fatto dorare nel 1573. La pala (1573) è opera di Damiano Mazza, scolaro del Tiziano. 1 Santi Martiri sono rappresentati nella forma della "sacra conversazione", in dialogo fra loro e con i fedeli. Sulla parte alta e centrale della pala, l'Ascensione di Gesù, a ricordo della prima dedicazione della chiesa di Noale al mistero dell'Ascensione.

2.Pala di S. Giovanni Evangelista (1615)
L'opera di Edoardo Fialetti, scolaro del Tiziano rappresenta S. Giovanni evangelista. All'interno di un tempio classico, il santo, riconoscibile per la giovane età e per il libro, è seduto su un alto scalone intento a predicare a S. Paolo (con il grosso libro) e S. Pietro (presenza della chiave), mentre alle loro spalle s'affaccia nell'alto dei cieli Dio Padre, testimone d'eccezione della scena. S. Paolo poggia un piede su una colonna spezzata che potrebbe essere un'allusione alla caduta del paganesimo sconfitto dalla predicazione del vangelo.

3.Dittico Mariano
Nella tela di sinistra di Santo Peranda, i santi rappresentati ai piedi della Madonna del Rosario sono S. Nicola, vescovo di Mira (con in mano 3 sfere d'oro), S. Caterina di Alessandria (con ruota dentata), S. Apollonia (con l'ampolla del latte).
S. Lucia (con gli occhi sul piatto). L'altra tela, di autore ignoto, ritrae, sotto la Vergine in gloria, S. Tommaso (con il regolo in mano), S. Francesco di Paola (l'asta con Charitas) e l'austero monaco S. Romualdo.

4.Pala dell'Assunta (1502-1504) di Alvise Vivarini.
È un'opera di splendente cromaticità tutta veneta. Maria, ormai irraggiungibile, immersa già nella luce dell'eternità, attira occhi e cuori degli apostoli. In alto a sinistra, su un'improbabile collina, si vede il castello di Noale.
È l'ultima opera dell'artista da lui firmata, ma forse completata dal giovanissimo Lorenzo Lotto.

5.Quadro dei santi Giovanni, Pietro e Paolo (inizio secolo XVI) di Virtore Carpaccio.
Tavola stupenda per la maestosa forza pittorica, la luminosità dell'insieme e il riuscito intento descrittivo. Essa offre tre piani di lettura; in primo piano, l'attenzione è attirata dai tre santi, intenti ad una "sacra conversazione nella quale, ormai rapiti nell'eterno presente della gloria del Cielo, ripresentano a noi la storia della salvezza. Alle loro spalle una pagina della storia tumultuosa di Noale: un fallito tentativo di invasione da parte degli Ezzelini. Al di qua ci siamo noi, spettatori e destinatari di questo messaggio: dobbiamo molto meditare sulle vicissitudini umane, senza mai dimenticare che il nostro approdo è il Paradiso, dove ci hanno preceduto i santi.

Opere della navata di sinistra
6.Altare del Santissimo di Jacopo Sansovino. seconda metà del XV secolo
Da segnalare l'intento educativo dell'opera: la porta del tabernacolo è la porta riaperta del Paradiso, dopo l'esclusione a causa del peccato di Adamo. Ora gli angeli non sbarrano l'ingresso, ma invitano ad entrare. Nelle due nicchie, due santi popolari: S. Rocco e S. Sebastiano. Notevole il fascino delle perfette proporzioni e della prospettiva.

7.Altare della Madonna del Rosario (1615) La pala è di Giuseppe De Lorenzi (1860).
Sulle nicchie laterali: a destra, statua della Vergine (1945, Val Gardena), collocata in adempimento di un voto fatto dalla comunità per un imminente scampato pericolo durante l'ultima guerra; a sinistra statua di S. Rita.

Opere della navata di destra
8.Altare dei Battuti (1610)
La pala dell'Assunta è opera di Palma il Giovane. La scena è colta in un movimento che coinvolge chi guarda: dall'alto al basso, a seguire lo slancio dell'assunzione di Maria circondata dagli angeli; circolarmente, a cogliere i diversi atteggiamenti degli apostoli sorpresi, curiosi, finalmente illuminati dalla fede sul mistero.

9.Altare di S. Giovanni detto di S. Antonio (1615)
La pala dell'altare è del pittore trevigiano Giovanni Barbisan (1950 circa), ai lati dell' altare due piccoli busti dei fratelli Locatelli, Giovanni e Giulio, noalesi, pievani di Noale rispettivamente nel 1557 e 1569. Sull'altare una bella statua di S. Antonio che viene dalla villa della stessa famiglia Locatelli.

Opere della parete interna della facciata
10.Battistero con vasca in pietra d'Istria (1420) e tuba lignea di Andrea Meldolla detto lo Schiavone (1591). Il manufatto in legno è ottagonale, come gli edifici battesimali antichi, a ricordare nel simbolismo del numero 8 riferito al giorno senza fine, il batte- simo come ingresso anticipato nell'eternità. La scelta delle scene non fu casuale, ma costituiva parte integrante della lezione di catechesi che si voleva trasmettere al fedele.
Nella fascia inferiore del tempietto battesimale sono raffigurate le seguenti scene: la cacciata di Adamo ed Eva, Eliseo che guarisce Naaman con le acque del Giordano, Mosè fa scaturire l'acqua dal deserto, la circoncisione, il Battesimo di Cristo, la Samaritana al pozzo, la guarigione del paralitico, Gesù benedice un bambino.
Nella fascia superiore sono raffigurati i profeti e le sibille: Geremia, Zaccaria, re Davide, Gioele, la Sibilla cumana, la Sibilla frigia, la Sibilla tiburtina e la Sibilla cumea.
Sulla sommità della cupola stessa è posta una statuetta di S. Giovanni Battista.

11.Statue di S. Giuseppe e S. Francesco
Le statue collocate a capo delle due navate, sono dello scultore noalese Bertelloni

12.Busti
Le lapidi dei busti degli arcipreti Trentin e Velo ricordano ai posteri soprattutto la carità verso i poveri di questi due autorevoli e zelanti pastori.

13.Organo meccanico Ruffatti
Costruito nel 1971 dalla Ditta Ruffatti di Padova, in sostituzione del prece- dente organo callidiano, è completamente meccanico, di impostazione italiana e con una notevole sfumatura di timbri.

 

Chiesa dell’Assunta

Situata in via Giovanni Battista Rossi, 14 è un edificio ad un'unica navata, risalente all'inizio del XVI secolo. Era la chiesa dell’antico Monastero benedettino femminile intitolato a Santa Maria della Misericordia (fondato nel 1492). 

 

Chiesa dell'Ospedale o di Santa Maria dei Battuti

Ricavata nell'atrio dell'antico ospedale dei Battuti, accessibile dai portici lato Nord di piazza XX Settembre. Conserva al suo interno una pregevole scultura in pietra della Madonna in trono col Bambino detta Madonna del Fuoco o dei Battuti (XV secolo), un tempo molto venerata.